Dopo un rovente scontro con le tette di Pamela, la musica
nella rete è diventata l'argomento più gettonato, ed è
stato riconfermato dalla recente questione Napster
, la comunità musicale per l'interscambio di file in formato mp3
che ha conquistato anche la ribalta dei grandi media televisivi grazie
all'aumento spropositato dei suoi utenti (+200% dal mese di luglio ad ora)
.
Ma sembra proprio che sia questa famigerata sigla di
tre lettere a mettere in discussione il futuro della musica on line perchè
il ruolo delle etichette multinazionali in grado di distribuire un disco
in tutto il mondo è in declino: diffusione e qualità della
musica riprodotta da internet hanno raggiunto livelli accettabili e concorrenziali
che gli utenti dimostrano di gradire sempre di più e le battaglie
legali intraprese contro i siti dedicati al download di brani musicali
si sono rivelate a dir poco inutili dato che per ogni sito che artisti
e major facevano chiudere ne nascevano altri dieci data l'immensità
della rete e l'estrema facilità di poter interagire con essa.
Quindi , tutti coloro che credevano di avere le redini
del music-business si sono trovati a un punto cruciale, grazie anche alle
significative mosse di alcune firme che hanno adottato l'mp3 come standard
per i propri prodotti: Casio e Panasonicpropongono
orologi-riproduttori provvisti di jack per cuffia; Levi's
in collaborazione con Philips offre
i suoi giubbotti cablati, pronti per i player digitali per non stare neanche
un minuto senza la voce dei tuoi beniamini preferiti e senza godere delle
delizie che la tecnologia (o chiamasi anche mercato) ci propone.
Così, mentre i tre colossi dell'editoria sonora
Emi-Time warner, sony e Bmg-Universal hanno unito le loro ingenti forze
legali nella RIAA-Recording Industry
Association of America, l'acerrima nemica del libero scambio, tutti gli
autori che hanno imparato qualcosa sulla cultura e la grammatica della
rete, stanno aspirando alla libera imprenditoria di se stessi, cercando
di sfruttare internet per dare sostanza a quel "potenziale inespresso",quel
vuoto a cui fa capo la domanda "come poter ancora attirare un pubblico
pagante?"
La vedova allegra Courtney Love ha messo on line gratuitamente
nel sito della sua band, le Hole,
delle vere e proprie chicche, tra cui un brano inedito in cui duetta con
lo scomparso marito Kurt Cobain; Marilyn
Manson, una delle star più controverse del panorama musicale
ha proclamato con un annuncio disponibile in rete lo sviluppo del suo nuovo
album e l'inaugurazione del posting di anteprima audio settimanale, simile
al lavoro svolto dai nostri connazionali Marlene
Kuntz, i quali hanno mostrato il loro work in progress a tutti i fan
telematici fino all'uscita del disco.
Amore per il pubblico?
E' una domanda che sorge non solo perchè in fin
dei conti siamo noi che possiamo scegliere se comprare o scaricare dalla
rete il nuovo album dei Backstreet Boys, ma soprattutto perchè è
in atto un processo di auto-divinizzazione da parte degli artisti i quali
regalando caramelle in formato mp3, jpeg o mpeg cercano di stabilire
con i loro sostenitori un rapporto tanto diretto nella forma quanto poco
invasivo grazie alla dimensione virtuale.
"Entra in chat tra le 15 e le 16 e fatti due chicchiere
con noi", "Vuoi il disco? Compralo sul nostro sito, col c**** che ti stampo
100000 copie col rischio di tenerle in solo in vetrina".
Non è sembrato abbastanza soddisfacente il lavoro
fatto da Mtv, che ha creato un'orda di
"consumatori di musica" mettendo in vetrina "artisti" del calibro di Britney
Spears, Christina Aguilera e lo stesso "guardatecosamiavetefatto" Eminem?
Pare proprio di no, e siamo sol all'inizio.
Ma vale la pena di esporre una morale quando in realtà
nella musica l'unico punto su cui far pressione è la sensibilizzazione
del libero arbitrio dell'orecchio?
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