Nel processo che ci vede contro le case discografiche e artisti del calibro
di: Madonna, Morisette, Springsteen, Clapton,The Doors e altri, il giudice
ha disposto che questi artisti, dovranno dirci in prima persona quello che
hanno contro Il circolo a cui AVREBBERO ( ??) chiesto i danni.
Aspettando queste dichiarazioni di che cosa ne pensino sul Sing Sing
questi gran nomi della musica americana, leggiamo le interviste fatte in passato
ad artisti italiani e non, a proposito di musica distribuita in rete...
Elisa ( vincitrice S. Remo 2001). "Il prezzo dei
CD non consente ai giovani di godere della musica. Che dev'essere alla portata
di tutti" anche via Napster. E i mancati introiti? "Non mi importa,
posso sempre fare la parrucchiera".
Bjork. "Se dovessi seguire il mio istinto, tutte le mattine scaricherei
la mia musica su Internet perché arrivi fino a orecchie del Nicaragua".
Carmen Consoli. "Non trovo che sia giustissimo scaricare musica
dal web gratuitamente... altrimenti il nostro lavoro sarebbe sminuito. E'
vero che esiste anche l'arte per l'arte ma è anche vero che uno lo
fa per vivere. Se il futuro dovesse essere legato ad internet, alla distribuzione
tramite internet della musica, è bene che un attimo si parli insomma..
non voglio essere venale.. però è giusto"
Eros Ramazzotti: "Senta, ma a un ragazzo che si scarica da Napster
Fuoco nel Fuoco lei cosa dice?" "Che ha fatto benissimo. Lo farei
anch'io. I criminali sono quelli che hanno lanciato questa cosa".
Rocco Tanica, di "Elio e le storie tese": "Credo che
con l'mp3 si sia un po' passato il segno perché in origine la sigla
di questo sistema di compressione MP3
voleva dire "me ne prendo 3" . Non scaricate quindi più di
tre canzoni sennò... eheheh l'artista si arrabbia!"
Claudio Sabelli Fioretti, giornalista. "Visto il costo dei cd,
mi viene spontaneo solidarizzare con chi scarica musica, con chi masterizza,
Con chi copia".
Fabio Treves, musicista: "Tra le nuove tecnologie ho ceduto solo
alla segreteria telefonica domestica".
Elio, di "Elio e le storie tese" Cosa ne pensa dell'mp3?
"Niente. Volete fare l'mp3? Fatelo! Non volete fare l'mp3? Non fatelo!
A me non me ne impimpa niente."
Linus Torvalds, padre di Linux, il sistema operativo open source."Il
software è come il sesso, è meglio quando è gratis"
Carmen Consoli."Personalmente non ho mai scambiato file musical
nella rete, tutta la mia conoscenza relativa a questo mondo dell'informatica,
internet e piripìm-parapàm è abbastanza suggerita. Io
non so neanche come si accende un computer"
Almamegretta. Noi pensiamo che il vero problema non siano gli Mp3.
Questa è una scusa che nasconde un malcontento più grave, una
situazione insostenibile e complicata che non concede scappatoie ma è
irreversibile. E che non si può combattere. L'Mp3 porta a una maggiore
diffusione della musica, è una cosa buona da un certo punto di vista.
Il problema da noi, però, parte dal costo di un cd. Da come è
poco considerata la musica. Tutto sostanzialmente differente rispetto
agli Stati Uniti o all'Inghilterra. Adesso la polemica parte dalla ricerca
di una nuova considerazione del diritto d'autore. Come dice Chuck D., contro
la tecnologia non è possibile lottare. E adesso la necessità
di una strada alternativa di distribuzione è diventata un obbligo.
E' chiaro che io per lavorare devo anche avere i mezzi, altrimenti sarò
costretto a cambiare lavoro. E' una situazione disperata e di fatto non so
dire cosa accadrà, qualcosa di sicuro, magari fra dieci anni. Che si
cominci a polemizzare tramite la rete è un primo passo. Non sarà
il solo, ma è un inizio. Il download è un problema marginale,
almeno da noi. Il vero problema è strutturale. Il costo, la distribuzione,
il ruolo delle major, il diritto del consumatore e anche quello dell'artista.
La normativa europea, l'Iva sui cd così alta. Troppe cose. E tutto
da
rifare. Forse bisognerebbe iniziare a cambiare le piccole cose, magari creando
dei prodotti in grado di offrire cose non duplicabili, un oggetto più
completo rispetto a quello che si trova nelle bancarelle e diverso da quello
che si ottiene scaricando un Mp3. Non so immaginare il futuro ma bisogna intervenire
perché la musica sta perdendo valore e invece è un bisogno fondamentale
nella vita di molti".
Alex Britti. "Anche le radio non pagano i diritti di autore.Eppure
si ascolta la musica in radio anzi la radio è un diffusore di musica
che serve ai musicisti
per far conoscere le canzoni e i CD.. che se poi piacciono vengono comprati.
Io uso Napster ed altri siti dove andare a scaricare brani...per sapere com'è
un disco".
Andrea Rosi, (di Vitaminic). "Quella di internet e degli mp3 è
una rivoluzione profonda perché nei prossimi 5, 10 anni cambierà
completamente lo scenario. Negli ultimi 30 anni l'industria musicale non ha
mai cambiato il modello di business ma solo il tipo di plastica sul quale
mettere la musica e distribuirla".
Ligabue "E' chiaro che siamo a un cambiamento epocale e che, probabilmete,
tra poco scompariranno i supporti tradizionali. Adesso, però,è
il momento di fare un po' di chiarezza e darsi delle regole: non mi sembra
giusto che chiunque possa scaricarsi gratuitamente le mie canzoni. Come invece
succede quotidianamente".
Samuele Bersani. "Non è possibile essere contro o favore
di una lotta del genere. Tutti e due i punti di vista hanno delle motivazioni
giuste e tutti e due anche bagliate. Ma è una lotta in atto e il malcontento
è generale. Tutti hanno degli interessi da difendere. L'artista e l'utente
però hanno in comune la loro priorità della musica e la tecnologia
deve essere al servizio di entrambi. Non si può creare un sistema che
avvantaggi uno e danneggi l'altro perché gli interessi sono legati.
Forse si deve partire da questa unione per trovare una soluzione. Se nessuno
deciderà di perdere qualcosa restando legato a posizioni ormai insostenibili,
si dovrà lo stesso arrivare alla soluzione ma ci vorrà anche
molto più tempo".
Renato Zero "Le possibilità di Internet mi affascinano:
risetto agli altri mezzi è più libero e diretto, permette una
scelta più autonoma.Quanto alla musica in rete spero in una regolamentazione,
che dia sicurezza e salvaguardi anche gli artisti".
Niccolò Fabi "Ho paura che la musica su Internet rivoluzionerà
tutto. Lo dico con un po' d'apprensione proprio perchè amo l'antico
e le consuetudini. E' il futuro lo so, ma il fatto che un unico oggetto, in
questo caso il computer, possa servire a fare mille cose comletamente diverse
mi impensierisce. Il bello, invece, è che ogni azione ha una sua modalità
specifica. E basta. Fare la spesa è andare a fare la spesa: fisicamente.
Suonare anche. Fare tutto davanti alla tastiera è poco stimolante.
Io mi annoierei".
Ominostanco "Per prima cosa devo dire di non avere ancora le idee
troppo chiare sull'argomento. Ancora guardo Internet con un po' di diffidenza.
E non sono un utente assiduo. Una cosa però è certa, il mercato
discografico deve cambiare. Sta cambiando. Io sono per la libertà comunque.
Faccio musica, ognuno ne faccia poi quello che vuole. Il mio disco costa poco
ma se qualcuno lo mettesse in rete non mi arrabbierei. Non lo denuncerei.
Di sicuro c'è una regolamentazione frettolosa che non è più
adatta a gestire le cose. Per esempio il mio video l'ho trovato in rete e
non ero stato informato ma non sono scontento di questo perché il mio
guadagno lo calcolo sulla comunicativa e se la rete è un nuovo canale
di comunicazione allora va bene. Le cose probabilmente si metteranno a posto
prima o poi. Diciamo così. Sono a favore degli Mp3 in rete. Ma guardando
la cosa con cautela".
Mike Cooper "Power To The People!!! Questo comunque stiano le
cose in questa situazione. Le multinazionali sono da combattere".
Frankie Hi Nrg "Napster è il primo software che è
riuscito a fare riavvicinare i pischelli alla musica. Il mercato discografico
deve cambiare, così non va più bene e Napster è solo
una scusa che stanno usando le major per far ricadere la colpa del fallimento
delle loro cattive politiche di gestione sul consumatore. Come sempre. Chi
sostiene che l'Mp3 gratuito sia un furto, si sbaglia. Qui nessuno ci guadagna
niente, casomai si deve parlare di baratto".
Lory D "E' giusto che i brani siano scaricabili in modo gratuito.
Ancora comunque la qualità non è perfetta ma prima o poi anche
questo limite è destinato a scomparire. E' chiaro che a quel punto
dovranno trovare un modo alternativo per fare arrivare i soldi agli artisti.
Lo troveranno per forza credo, per ora comunque sono contento che ci sia la
possibilità di scaricare gli Mp3 dalla rete".
Manuel Agnelli (Afterhours): "La situazione della Rete mi appassiona.
Le major temono fenomeni come Napster e fanno bene. Se internet accelera la
morte del mercato mainstream ciò non può che essere una buona
cosa: vorrà dire caos, movimento in un mondo dove il talento è
carente e dove ormai non succede più nulla. Per quello che ne so azzardo
una previsione: si creerà su Internet un substrato qualitativo pari
a quello che negli anni Sessanta costituì un serbatoio per tante major
che allora erano in grado di proporre grande musica. Del resto dicono che
tra due anni il 30% del commercio dell'industria discografica sarà
in Rete. Non temo la diffusione degli MP3, anche perché il supporto
CD sta perdendo la sua centralità. Me ne sono accorto quando ho realizzato
che i ragazzi che vengono ai nostri concerti - 150mila presenze in un anno
- spendono per seguirci ben di più di quanto non facciano per conprare
i nostri album. Da una situazione di questo genere, gente come Eros Ramazzotti
può temere la diffusione della musica in Rete, non certo gli Afterhours.
Se fossi un fan comunque cercherei di supportare il gruppo comprando il CD,
anche se scaricassi MP3".
Mau Mau "Il futuro della musica sta cambiando. E la fruizione
avrà tre elementi fondamentali che la caratterizzeranno. Dovrà
essere rapida, economica e personalizzata. Quello che adesso sta succedendo
in rete e tutte le polemiche nate contro la condivisione degli Mp3 gratuiti
non è altro che un laboratorio di proiezione di questa mutazione. Ma
il percorso è in atto e ora bisogna cercare di trovare un modo che
tuteli anche gli artisti. Nessuno è in grado di lavorare a vuoto. Non
sarebbe giusto ma tentare di bloccare l'evoluzione cancellando un software
è una lotta senza vincitori".
Bluvertigo La case discografiche hanno considerato Internet un 'taboo'
fin dall'inizio e non hanno capito il potere della rete. Il problema è
che non hanno mai avuto un 'Ufficio Sviluppo'. A favore dei Metallica ci sono
una serie di cose da dire. In effetti chi ha inventato questo software è
un genio da stimare ma chi scarica i brani non è il Robin Hood della
rete e questo, in effetti, alla fine è un furto. Allora è veramente
la stessa cosa che andare a rubare direttamente dagli scaffali dei negozi.
Le major si stanno parando il culo, cercando di trovare norme contrattuali
che evitino l'indipendenza della rete. Ma alla fine bisognerà trovare
una soluzione, altrimenti come potrebbero arrivare i soldi ai gruppi? L'unica
soluzione potrebbe essere quella che ogni artista gestisca la propria divulgazione
dell'Mp3 nella rete, che lo faccia in modo completamente indipendente. Almeno
fino al momento in cui la situazione non sarà più chiara".
Tiromancino "La polemica nasce da un problema più ampio.
Il malcontento generale di una situazione precaria sfocia in alcune battaglie
ovvie. Di sicuro qui il problema è che i dischi costano troppo. E'
chiaro che poi la gente se trova un modo migliore per ascoltare la musica
lo utilizza. Credo che forse se riuscisse una differenziazione dei prezzi,
il malcontento diminuirebbe e allora sarebbe anche più facile trovare
una soluzione che accontenti tutti. Una soluzione sarebbe quella di differenziare
i prezzi dei dischi come si fa per i libri. E i giovani dovrebbero uscire
a costi più bassi per essere promossi e pubblicizzati in modo più
forte".
Daniele Silvestri "Il diritto d'Autore è un diritto da
rispettare e tutelare, questo è un fatto ma ancora il modo non è
stato trovato, perché i canali dove questo diritto può essere
toccato, rubato o non rispettato sono aumentati e si sono diramati senza che
fosse stata fatta una previsione oggettiva. Per quanto mi riguarda credo che
la diffusione sia più importante della vendita. Soluzioni e prospettive
si stanno pensando, la Sony per esempio sta cercando di fare un Mp3 particolare
che la caratterizzi. Che le appartenga. Il sistema più semplice potrebbe
essere quello di individuare esattamente la fonte di guadagno di un sito.
E quello dovrebbe diventare il vero punto di partenza per cercare di capire
come tutelare il diritto d'autore".
Elio Martusciello (Ossatura) "Le nuove tecnologie potranno essere
un'occasione per chi fa musica di ricerca. Con l'abbattimento di costi di
diffusione, la musica può circolare più agevolmente e gli mp3
(ma anche i cd e tutti i supporti registarti, di ogni tipo, se non fossero
cosi costosi) potranno essere sfruttati come veicolo promozionale per il musicista.
Daltronde è il concerto l'unico momento reale. Power to the people!"
La Pina "Il pirataggio è la mia passione. E' un mondo affascinante
e creativo. E' arte. Sono dell'idea che la musica debba essere libera. E tutti
devono avere la possibilità di goderne. Usando tutti i canali possibili.
Mi fanno ridere da morire soprattutto quelli che rivendicano il loro diritto
usurpato dalla rete dopo aver venduto milioni di dischi nel mondo. Gente che
poi si lamenta per un danno di un paio di migliaia di copie perse... E cha
fa causa proprio a chi ascolta la sua musica. Io sarei contenta che qualcuno
scaricasse un mio brano dalla rete. Potrebbe essere un buon segno e anche
un passaparola. Certo mi piacerebbe magari che si organizzassero le cose ma
solo per fargli avere un servizio migliore. Come avere la copertina o i testi
o qualcosa di meglio, ma intanto ho intenzione di mettere degli Mp3 dei miei
pezzi in rete. Sarà una lotta ma per il momento sto preparando il mio
sito".
Flaminio Maphia "Essere a favore o contro la condivisione dei
file gratuiti in rete è una posizione difficile da prendere, ancora
c'è troppo buio. Credo comunque che gli artisti che vendono meno e
che hanno più bisogno di utilizare diversi canali promozionali, non
possano avere nulla in contrario a qualcosa che in effetti favorisce la fruizione
della loro musica. Nello stesso tempo tutti quelli che si trovano in una posizione
di vantaggio e da Internet hanno un danno economico hanno ragione a lamentarsi.
Magari non a condannare i fan ma chissà nel caso dei Metallica cosa
li ha spinti veramente".
Enrico Sognato "Sono contro Napster. Ancora non ci sono leggi
e la gente non se ne deve approfittare. E' come se entrassero a casa e rubassero
le cose dalla
camera. Perché arrendersi all'inevitabile? Gia è impossibile
combattere contro la masterizzazione e le bancarelle. Adesso ci si mettono
anche gli hackers e i software. Ma sono fiducioso che, anche se il disco sta
diventando un bene di lusso, non sparirà mai".
Il Ministry of Sound (club, etichetta, magazine e ora anche free-provider
internet), a Londra, è appena partito con un'idea che mi gira in testa
da un po' di tempo: la vendita di abbonamenti annuali che permettono l'accesso
ed il download gratuito del loro catalogo in formato MP3. Niente stampa, niente
distribuzione, costi bassissimi. Ovviamente hanno dalla loro una grossa forza
di promozione, grazie alla rivista omonima. Credo che questa sia la formula
ideale per artisti o piccole etichette dal buon valore artistico ma dal piccolo
potenziale commerciale, un modo per potersi muovere al di fuori del tipico
ciclo vitale annuale del pop "album, singolo, airplay, videoclip, passaggi
televisivi", che non può assolutamente basarsi sulle 5-10 mila
copie vendute. Ed è inoltre un ottimo modo di coltivare il rapporto
diretto con il proprio pubblico, facendosi finanziare direttamente da esso.
Chi sarà il primo in Italia?
Roberto Vernetti, ex Aeroplanitaliani produttore di Elisa, Ustmamò,
Delta V e altri, "Noi italiani dovremmo seguire l'esempio dei Ministry"
Sulla musica in rete, una proposta che lancia l'idea di fare come i britannici
Ministry of Sound (club, etichetta e magazine di dance radicale), che offrono
download in abbonamento". Il compact disk è una scatola piena
di informazioni (cioè quello che si chiama software) che possono essere
tradotte in musica. Come contenitore non è un gran che: si può
soltanto riempire, e una volta riempito non può essere più vuotato,
il suo contenuto è congelato. C'è una differenza fisica tra
il CD ed il Vinile: il CD contiene
informazioni che descrivono musica, il vinile è l' informazione stessa.
Il Vinile ed il CD sono hardware e hanno necessità di essere distribuiti
fisicamente, mentre le informazioni contenute nel CD sono software, ed il
software in questo momento ha vie nuove di distribuzione, infinitamente più
agili ed economiche. Un nuovo concetto si sta facendo strada: compratevi il
contenitore (hardware: MP3 player) che più si adatta alle vostre abitudini
di vita e di ascoltatori, e riempitelo
della musica che preferite, con la possibilità di cancellare o modificare
il contenuto (software: canzoni) infinite volte. Tempi duri per i produttori
dei contenitori tradizionali, che comunque hanno avvertito l'imminenza del
problema e si stanno organizzando, anche se per ora tendono a proporre una
soluzione un po' bizzarra, in pratica nuove scatole, questa volta software.
E tempi duri anche per i produttori del contenuto, che ancora sembrano non
avere soluzioni che sfruttino le nuove possibilità, o forse faticano
semplicemente a metterle in pratica.
Federico Zampaglione (Tiromancino): Da una parte mi dispiace. Il problema
riguarda soprattutto i piccoli gruppi, gli artisti meno conosciuti, sono loro
che avranno il danno maggiore da questa sentenza. Napster sarebbe potuto essere
un nuovo canale di promozione, un mezzo per farsi pubblicità senza
troppe spese. Quello che posso dire è che la situazione è diventata
ingestibile, i dischi costano troppo, il malcontento è forte e quindi
non so immaginare cosa decideranno di fare adesso, secondo la logica proveranno
a chiudere anche gli altri siti simili a Napster. Ma la soluzione va trovata
in altro modo, su questo non c'è dubbio.
Enrico Silvestrin: Sono contento. Credo che Napster danneggi troppo
i piccoli gruppi e i cantanti non conosciuti. C'è chi vende già
poco e con Napster rischiava di non vendere nemmeno quelle. Non era giusto.
Una regolamentazione è assolutamente necessaria. Come c'è sui
libri. Il fatto che la Rete non sia regolata da leggi non significa e non
giustifica il fatto che ognuno possa fare quello che vuole.
Roberto Vernetti (produttore musicale): Hanno chiuso Napster... Ma
qualcuno alla fine ha capito veramente cos'è? Non lo so, io vivo a
Londra e qui si è parlato molto delle polemiche e di tutto il caso.
Ma in realtà credo che forse tutto questo sia solo una specie di montatura
per creare dei precedenti. In fondo la situazione era bloccata, ferma. Scaricare
gratuitamente brani dalla rete non è giusto, questo è logico.
Adesso è importante vedere cosa succederà, la guerra ancora
non era iniziata.
Frankie Hi Nrg: Sono traumatizzato. Questa decisione forse era prevedibile...Ma
che dire? Bisogna continare a usare Napster, in un certo senso, anche se non
c'è più. Loro, le leggi e i tribunali, possono chiudere il servizio
ma nel tempo continueranno a uscirne degli altri, come Gnutella per esempio
e saranno casi sempre più frequenti. Questo non si può impedire
e nemmeno evitare. Certo Napster era unico, perché funzionava bene
prima di tutto e poi perché è sicuramente il più conosciuto
nel mondo. Colpirlo è stata una mossa forte e forse anche una mossa
per creare un precedente che possa portare la legislazione a tutelare il diritto
d'autore in Rete.
Riccardo Sinigallia (produttore musicale): E' una decisione triste
ma prevedibile. Napster poteva essere un nuovo canale di promozione ma anche
di pubblicità ed era una buona cosa soprattutto per i gruppi più
piccoli, per quelli ancora senza contratto discografico. Credo che non possa
finire così. La Rete non si può bloccare e altri siti garantiranno
lo stesso servizio. Io spero che fra qualche tempo la situazione sia più
chiara e che le case discografiche smettano di fare la guerra a tutto quanto
c'è di nuovo. Che si riesca a trovare un punto di contatto tra utenti,
artisti e mercato. Io lo usavo, magari per ascoltare dischi che non mi sarei
comprato. I problemi ci sono sempre, in qualsiasi situazione, in qualunque
tempo. Questi sono momenti di passaggio obbligatori.
Lory D: Dovevano vincere per forza. Era chiaro. Dovevano creare il
precedente e le leggi scritte avevano la precedenza, era ovvio. Come l'opinione
pubblica. Ma adesso è guerra veramente. C'era bisogno di un punto di
partenza, è stato Napster. Ma la Rete è un mondo che sfugge
dalla terra e dalle sue leggi in tutti i modi, è imprendibile, incontrollabile.
Come Napster ne nasceranno altri. Chi la cerca, deve trovare una soluzione
e farlo al più presto.
Thomas Middelhoff, (chairman di Bertelsmann). "L'industria commetterebbe
un errore capitale se cercasse di criminalizzare i milioni di persone che
hanno scaricato file da Napster. La maggioranza di loro sono amanti della
musica, non ladri".
Enrico Sognato: Meno male, sono contento della decisione del tribunale.
Ora speriamo che si cominci a trovare una soluzione per tutelare anche i nostri
diritti. Era un sistema ingiusto, senza leggi e senza regole. Adesso che Napster
è stato cancellato, speriamo che si inizi a fare ordine.
Daniele Silvestri: Napster forse sta pagando troppo il fatto di essere
stato il primo a camminare su un terreno di guerra. Non riesco a immaginare
che prospettive ci siano adesso. Solo il software di Napster garantiva la
condivisione. E la condivisione è una cosa bellissima. Ma il diritto
d'autore è importante e va difeso. Adesso va trovata la soluzione,
questa sentenza ne è la dimostrazione.
G-Max: (Flaminio Mafia): Non ci posso credere. Ma come, Napster non
aveva un avvocato incredibile come difensore? La decisione mi sembra veramente
un po' eccessiva...Comunque forse non è definitiva, adesso ne cresceranno
molti di più e la guerra sarà globale. E poi l'avvocato dell'anno
ricorrerà in appello. Sicuramente, non si può arrendere ora.
Samuele Bersani: Ma che bello, sono contento. Essere moderni e progressisti
ultimamente significava considerare scofitta la libertà d'espressione.
Ma io non mi sento nè moderno nè progressista, e la decisione
del giudice di chiudere il sito che permetteva la condivisione dei file musicali
completamente gratuita, mi sembra ovvia e mi sembra anche una bella vittoria.
Quindi adesso spero che si cerchi una soluzione legale sulla tutela del diritto
d'autore e su tutto quello che riguarda gli Mp3 e la Rete.
Ominostanco: Non mi interessa. Dopotutto è una decisione che
non mi coinvolge più di tanto. Napster non poteva vincere comunque.
Passa sopra a troppe cose ma che ci sia una guerra in atto è un fatto.
Però è una guerra lontana che qui arriva solo di riflesso. Non
sono preoccupato, non mi riguarda e in questo momento in Italia ci sono veramente
altri problemi che il mercato discografico deve affrontare. Non credo nemmeno
che ci sia la possibilità di arrivare a trovare un punto di contatto
tra utenti e artisti. Un accordo non si riesce a trovare nemmeno tra artisti
e basta. C'è solo competizione. E sinceramente non credo neanche che
dicano il vero quegli artsiti che si dichiarano a favore di un software che
permetta la condivisione gratuita degli Mp3. Comunque le cose cambiano sempre,
in ogni tempo e noi siamo qui adesso che c'è la Rete. Quindi aspettiamo
e vediamo che succede.
Pensierino ironico finale.
"Ogni computer ha il diritto di poter accedere ad un essere umano
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