L'incontro tra informatica e musica è di vecchia data,
ma è diventato particolarmente accessibile e profiquo a partire
dall'invenzione del Midi (Musical Instument Digital Interface) che codifica
e trasmette informazioni musicali in forma digitale fra computer e strumenti.
Un file Midi a differenza di un Wave, non descrive la forma dell'onda sonora,
ma dice alla macchina come riprodurre un brano. Attraverso il connettere
e controllare tastiere, sintetizzatori, schede sonore, si è aperto
per i musicisti e per qualunque amante della musica che ha iniziato a farne
uso, un mondo che prima era difficilmente immaginabile.
Alcuni siti di riferimento per il Midi sono: Midiland,
Midiweb,
Midiworld Coloro che si sentono pronti a fare di più che
scaricare file mp3, possono provare Cool Edit che consente di operare su
file RealAudio e mp3. Chi vuole cimentarsi come DJ provi MixMeister
oppure
Digital Jockey,
programmi gratuiti per mixare mp3, con dissolvenze e regolazione della
velocità. Per quanto riguarda le drum machine http://www.drummachine.com
pare essere il sito più completo.
L'unico rischio fondato è che puo' sorgere una
domanda del tipo "Ma suonare da soli non è un po' come parlare al
vento?"
Se il pc è il vostro strumento musicale o un'
estensione di tastiere e altre periferiche Midi, Internet puo' essere una
via per cooperare con altri musicisti nonchè per trovare ascoltatori.
In rete oltre ai software si trovano suoni, librerie
di sample e soprattutto persone che condividono il medesimo interesse.
Oppure, se desiderate incontrare musicisti, suonare con
loro e registrare, Rocket Network
è uno studio di registrazione on line che fornisce tutto il necessario.
Ma una delle esperienze più situazionali e indeterminabili per un
musicista è sul Cubase
Network : la Jam session.
Sta forse giungendo a termine l'era dei mitici amplificatori
marshall, delle fender stratocaster
e delle gibson les paul?
Ogni nuovo genere musicale si differenzia dai precedenti
per timbri, armonie e melodie. Il rock ha bisogno di circuiti che trasformino
il suono, di amplificazioni, di mezzi di riproduzione che lo hanno fatto
entrare nel quotidiano di giovani ed ex giovani.
E' cambiato il suono, la produzione, la distribuzione
della musica. Il rock ha contrapposto dissonanze, melodie slegate e ritmi
spezzati agli stili precedenti. Ora con techno, house, goa, jungle, ambient,
drum'n'bass, non si puo' tracciare una ferrea separazione tra rock e elettronica:
c'è contaminazione fra i generi, ma allo stesso tempo autonomia.
L'uso dell'elettronica non segna una corrente unitaria,
come non lo ha fatto il rock.
In ogni caso se si vuole contrapporre il digitale all'analogico
si rilevano diversità notevoli: da una parte i "mostri sacri" della
storia del rock e altre band conosciute, dall'altra un panorama fluido
in cui ogni novità si diffonde facilmente come facilmente viene
dimenticata; concerti da una parte, clubbing dall'altra.
Si potrebbe di conseguenza elencare innumerevoli contrapposizioni,
come chitarra vs sequencer, saper suonare vs ricerca di sonorità,
live vs registrato, ma è un modo di vedere la musica che divide
gli appassionati ed è poco utile se pensiamo al fatto che anche
i DJ improvvisano dal vivo, che il concerto sul palco sta rischiando
di cadere totalmente nel divismo e che il flusso ipnotico di basi (soprattutto
se condito con la chimica) stimola l'autolesionismo. E' più utile
alla salvaguardia della buona musica il saper differenziare tra rock ed
elettronica o tra umano e artificiale?