AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO
Oggetto: Petizione nei confronti del Governo Italiano per violazioni alle norme relative alla promozione delle attivita' culturali,al diritto al lavoro ed alla liberta' di espressione riguardanti il settore della musica.
Io Sottoscritt
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residente in
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indirizzo
.CAP
..Stato
di cittadinanza
italiana
C H I E D O
a questo Parlamento di pronunciarsi in merito all'atteggiamento del
Governo Italiano nei confronti della promozione della cultura musicale,del
diritto al lavoro e della liberta' di espressione dei singoli individui;
diritti sanciti e tutelati in tutta Europa che l'Italia di fatto non rispetta.
Le norme fiscali e burocratiche a cui e' soggetta tutta l'attivita'
musicale,stanno causando una notevole perdita di posti di lavoro in tutti
i settori musicali,sono svantaggiati soprattutto quei musicisti che lavorano
in modo saltuario.
Le norme in questione riguardano soprattutto il regime fiscale,in particolare
le normative dell'ENPALS (Ente Nazionale Per l'Assistenza Lavoratori dello
Spettacolo).
Queste normative,contenute nel decreto legge 708 del 1947 (e successive
modificazioni),stanno mettendo in serio pericolo l'attivita' musicale
in quanto pongono a carico del musicista una serie di adempimenti fiscali
e burocratici che non sono sostenibili economicamente da chi vuole vivere
facendo questo mestiere.
Analizzando l'operato dei vari governi degli ultimi anni
si puo' facilmente dedurre come questo settore sia stato dimenticato e
lasciato in balia di leggi obsolete e di difficile interpretazione
che di fatto impediscono il sereno e dignitoso svolgimento di questa attivita'.
Adesso che l'Italia fa parte dell'Unione Europea ci si aspetterebbe
una politica in armonia con le direttive dell'Unione e invece notiamo che
il nostro Governo ed in particolare il Ministero del Lavoro e delle Finanze
continuano a praticare una politica fiscale che va contro l'occupazione
e che danneggia chi vuole lavorare.
Qui di seguito intendo illustrare i vari procedimenti burocratici a cui e' soggetta l'attivita' musicale in Italia.
A) Il decreto legge n.708/1947 prevede che chiunque effettua
un intrattenimento musicale pubblico deve essere in possesso del "certificato
di agibilita' " ENPALS.
Per averlo,il musicista deve costituire societa' (srl,snc ecc..) in
modo da risultare impresa dello spettacolo e versare i contributi previdenziali
che poi verranno annotati sul libretto ENPALS personale (N.B
Il libretto personale non costituisce documento di agibilità!).
Qualora non sussista il carattere della continuita' dell'attivita',l'ENPALS
obbliga comunque a richiedere l'agibilita' temporanea anche per una sola
prestazione.
Va notato pero' che le sedi dell'ENPALS si trovano solo nel capoluogo
di regione,causando disagio con ulteriori spese di viaggi e perdite di
tempo a chi non vi risiede.
Da notare che l'agibilita' non puo' essere concessa al singolo musicista,in
questo caso egli dovrebbe essere assunto direttamente dal datore di lavoro.
Da qualche anno molti musicisti ricorrono anche alla costituzione
di cooperative in modo da figurare come attivita' commerciale e di conseguenza
godere di particolari trattamenti fiscali e contributivi, tuttavia sono
sorti dei dubbi da parte dei ministeri competenti relativi in questo
caso alla configurazione dell'attivita' del musicista che notoriamente
non e' a carattere commerciale.
In sostanza le cooperative verrebbero considerate una soluzione di
comodo per pagare meno tasse.
Da questi fatti possiamo notare quanto siano confuse e contraddittorie
le norme in questione.
La legge,quindi, prevede che un musicista debba per forza far parte
di un organico fisso senza contare la possibilita' di collaborare con gruppi
diversi magari costituiti in occasione di particolari eventi musicali!
Considerato il fatto che vi sono numerosi musicisti che non esercitano
l'attivita' in modo abituale o che la esercitano con organici vari,diventa
impossibile per questi avere l'agibilita' alle condizioni di legge attuali.
Il decreto legge n.708 era stato varato nel 1947 per tutelare tutti
quei lavoratori dello spettacolo che all'epoca venivano direttamente
assunti dagli enti pubblici o dalla compagnie stabili,senza considerare
l'evoluzione che avrebbe avuto la musica popolare che avrebbe favorito
la nascita di gruppi musicali autonomi piu' ristretti nonche' artisti
singoli.
A mio avviso esiste in tutta la legge sull'ENPALS un grave vizio di
forma;vale a dire che non e' contemplato il caso in cui un musicista possa
collaborare con diversi gruppi musicali in modo autonomo.
In questo caso,secondo l'ENPALS, egli dovrebbe far parte di
più societa' o appartenere ad una cooperativa per poter versare
i contributi per le sue prestazioni,assurdita' questa che non esiste in
nessun paese al mondo!
Tengo a precisare che comunque l'appartenere ad una societa' o ad una
cooperativa comporta dei costi di amministrazione che normalmente non possono
essere sostenuti da chi fa poche prestazioni;bisogna tenere conto anche
del fatto che l'attivita' del musicista non e' da considerare abituale.
Tali norme valgono anche nel caso in cui dei musicisti si ritrovino
in un locale pubblico per esibirsi in una jam session senza ricevere alcun
compenso oppure in modo occasionale tra amici.
L'ENPALS infatti stabilisce che il certificato di agibilita' deve essere
richiesto anche nel caso di gratuita' di prestazione d'opera.
Quindi, se per esempio io mi trovo in locale ed ho il mio strumento
dentro la macchina,non posso in teoria nemmeno dilettarmi a suonare qualcosa
per i miei amici perche' questo e' paradossalmente contro la legge!
Viene cosi' violato,a mio avviso, il diritto fondamentale alla liberta'
di espressione dell'individuo sancito dalla Costituzione Italiana (art.21).
La musica esiste in quanto ha la funzione di comunicare un certo tipo
di messaggio all'interlocutore che lo recepisce (come del resto avviene
con la letteratura,la pittura ecc....),come puo' il legislatore negare
questa liberta' di espressione?
In tutto il mondo non esistono normative del genere e tanto meno in
Europa dove non sussistono tali impedimenti;inoltre i musicisti sono considerati
a tutti gli effetti dei liberi professionisti che versano i contributi
in modo autonomo come fanno tutte le altre categorie professionali e possono
collaborare con chiunque.
Questo in virtu' del fatto che l'attivita' del musicista non e' a carattere
commerciale ma a carattere atipico intermittente,vale a dire che il musicista
puo' esercitare la professione sia in modo autonomo che subordinato (quando
egli per esempio viene assunto da enti o compagnie che sono imprese di
fatto).
B) Il carico fiscale al quale sono soggetti i lavoratori dello
spettacolo e' diventato insostenibile.
Consideriamo l'ipotesi che il musicista sia in condizioni di pagare
in modo autonomo tasee e contributi previdenziali,se si ipotizza una prestazione
retribuita 100.000 Lire (51,65 euro),le imposte che vi gravano sono
in linea di massima cosi' ripartite:
-Contributo ENPALS 32,70%
-Ritenuta d'acconto IRPEF 20%
-Iva 20% (art. 1 e 5 del Dpr n.633/72)
Vale a dire che su 100.000 Lire vengono pagate Lire 72.700
(37,55 euro) di imposte per un utile netto di Lire 27.300 (14,62
euro),alle quali vanno aggiunte l'IRAP e tutte le spese di contabilita'.
Per poter sopravvivere un musicista dovrebbe in teoria richiedere compensi
ben piu' elevati,ma di fatto questo significherebbe smettere di suonare
nella maggior parte dei locali i quali non potrebbero sostenere costi cosi'
alti.
A fare musica saranno solamente quelle associazioni economicamente
potenti mentre tutti gli altri soggetti privati saranno tagliati
fuori.
Oggi,se si dovesse applicare la legge,sarebbe impossibile andare a
suonare nei locali dove notoriamente le paghe sono modeste poiche' vi e'
un bilancio gia' gravato da tasse esose che non permette ai gestori di
aumentare le paghe dei gruppi musicali.
Come fanno oggi i musicisti ad essere in regola con leggi del genere
che poi di fatto tutelano indirettamente chi lavora in nero?
Il Governo Italiano non favorisce ne' la promozione ne' lo sviluppo
della cultura e questo contrasta apertamente con l'art.9 della Costituzione.
Inoltre viene leso in questo modo il principio del diritto al lavoro
sancito dall'art.4.
.
Inoltrando la seguente petizione,io chiedo che il Parlamento Europeo
si pronunci in tal senso:
1) Illegittimita' del certificato di agibilita' ENPALS e sua abolizione.
Il musicista paghera' i contributi previdenziali in modo autonomo senza
l'obbligo di costituire societa' o cooperative.
Le norme attuali non consentono l'attivita' musicale singola
e di gruppo in armonia con le leggi vigenti in Italia.
2) Riduzione delle aliquote fiscali e previdenziali.
L'attività del musicista deve essere considerata a carattere
atipico e intermittente,di conseguenza non soggetta a
regimi fiscali tipici delle attivita' a carattere continuativo.
Con il carico fiscale attuale non si favorisce ne' l'occupazione del
settore ne' la promozione della cultura musicale.
Per il diritto al lavoro,per la promozione e la diffusione della cultura,per la liberta' di espressione
C H I E D O
l'intervento del Parlamento Europeo affinche' si pronunci contro il Governo Italiano per le motivazioni sopra esposte.
In fede.
lì
..
Il Sottoscritto