Un pomeriggio di ordinaria follia
Ore 17.00. Giorno 16 luglio 1996. luogo ufficio. Temperatura 30 gradi C. (nonostante
il condizionatore) . Temperatura delle palle (ops ... organi genitali 50 gradi
C.). Il Capo è in ferie. Io sono solo in questo cazzo di posto. Ci
vorrebbe una lettera, ma il cervello si rifiuta di trovare un argomento ed
un destinatario. La radio suona. Singolari significati l'intuizione spezza
l'incertezza, ma l'argomento? bho, boh, hbo! La radio continua a suonare un
Gino Paoli d'annata; ecco ora si interrompe, notizia: sul tratto Bologna-Borgo
Panigale (ma dov'è!) un incidente ha creato 2 Km di fila, una voce
standard, moderatamente ottimista ed imparziale avverte di girare alla larga
dalla zona per non perdere qualche ora di sole. Chissà che ne pensa
quel poveraccio o quei poveracci dell'incidente.La "Voce" si fa
più allegra (ma ai dj non gli fumano mai?) e racconta di un concerto
tenuto dai Deep Purple nel mitico luogo che li tenne a battesimo; il momento
culminate - dice - è stato toccato quando il grande Robert Plant (ma
non era dei Led Zeppelin?) ha intonato Child in Time. Ho le idee confuse,
un nome gira per la mia mente Ian Gillan, non riesco a ricordare, bha forse
sarà il commesso del negozio quì sotto. Il sole batte inflessibile
sui vetri e Fausto Leali contribuisce a rendere il pomeriggio veramente da
cani (come diceva Al Pacino). La "Voce" riprende la parola, altre
notizie: Maccanico, Clinton, Uno stupro, il codino di Fiorello e per concludere
il Tour de France. Tutto è uguale il cinismo dello speaker è
talmenteributtante che Lo zio di Brooklin mi appare consolatorio. Faccio zapping
Eros Ramazzotti, Carmen Consoli, Take That, 883, notizie, Ragazzi Italiani,
rosario in diretta, trailers, .... la banda FM è finita. Spengo. La
depressione mi assale, ci vorrebbero quel buon prodotto tanto consigliato
dagli psichiatri, Ecstacy, no quello fa malele, Prozac ecco, proprio quello;
all'improvviso un barlume; dalla strada CAAN YOU SEE THE REAL ME, CAN YOU,
CAN YOU...., ma sono gli WHO!!! la voce di Roger Daltrey spazza via tutti
i pensieri; apro la finestra e benedico quella Renault 4 da dove esce il suono
sublime, ..... ragazzi è proprio vero le ore più buie della
notte sono quelle che precedono l'alba !
dott. Agi
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