Caro vecchio amico.
Ti voglio scrivere come se ci conoscessimo da una vita e voglio proprio che
tu mi creda quel vecchio amico, che hai da tanti anni e che ti ha visto passare
per tutte le difficoltà che hai vissuto per raggiungere il successo
che ora hai.
Mi ricordo infatti di quando andavamo al parco insieme agli altri, e a tutte
quelle volte che ti portavo gli strumenti perchè la tua macchina era
sempre rotta.
Per noi, a quel tempo, il non avere una lira in tasca era normale ed ora invece
che sei straricco sembra proprio che non ti bastino mai quei soldacci....
Ma credi davvero che la tua arte si possa misurare insieme ai TIR che trasportano
gli strumenti e gli effetti da palcoscenico? come puoi davvero pesare che
un set di luci in più o in meno possa cambiare una nota della musica
che fai?.
E non ti ricordi invece di quando ti prestavo i miei dischi per ascoltare
un'altra volta? quel pezzo che ti aveva tanto ispirato??
Io non posso davvero credere che tu abbia trasformato così un'arte
in un un semplice mestiere e ti arrampichi nelle classifiche come se davvero
arrivarci in cima volesse dire che sai suonare.
Non difendere a colpi di spot uno spazio che non ti appartiene comunque, visto
che per conquistarlo non sei più lo stesso che conoscevo ed ammiravo.
Sai bene quanto me che ora hai perso anche tu il rispetto per te stesso.
Io non posso competere nè con la tua notorietà nè con
il tuo cont'in banca, ma in fine dei conti il mio modo di vivere è
artistico quanto il tuo e la mia "comunicativa" è utile quanto
la tua.
Se il fato non ci mette più accanto e a volte ci pone in posizioni
di interessi contrastanti PACE:
Sarà il Mondo a giudicare e il tutto si misurerà soltanto in
"quanta felicità" hai prodotto tu con le tue canzoni ed io
con il farle ascoltare.
Continua a suonare, continua a cantare ma nel farlo ricordati di quel tempo
in cui non eri nessuno come me.
Ciao e arrivederci nella testa di qualcuno.
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