L'Angolo Del Metallaro Sfegatato

Salve a tutti, ...In questo angolo che il buon Fabio mi ha dedicato intendo parlare brevemente delle novità in fatto di musica cosìddetta “pesante” che il circolo ha aggiunto al catalogo negli ultimi due o tre mesi. Prima di cominciare vorrei innanzitutto mettere bene in chiaro una cosa: spesso col termine “Metal” la maggioranza della gente, soprattutto coloro che non seguono da vicino questo mondo, intende accomunare una grande varietà di sottogeneri assai diversi tra loro. In particolare la parola è nata nel periodo in cui è emerso quel movimento musicale chiamato N.W.O.B.H.M. (New Wave Of British Heavy Metal), che, a partire dall'inizio degli anni '70 (Black Sabbath, Judas Priest, Iron Maiden, Hawkwind, Manilla Road, etc) portò il rock e l'hard rock di gruppi come Deep Purple, Rolling Stones e Uriah Heep verso una direzione ancora più “estrema”, soprattutto grazie all'avvento di strumentazioni più innovative, come le distorsioni per le chitarre elettriche, e materiale che offriva comunque un suono più “duro”! Attenzione: non parlo dell'effettiva nascita del genere, che in realtà e' difficilmente inquadrabile, e che si fonde col mondo dell'hard rock oltransista, ma di quando si iniziò ad usare il termine “Metal” riferendolo a certi suoni. n.d.c.). Naturalmente agli occhi di coloro che seguono tuttora questa realtà musicale, può far sorridere l'aggettivo “estremo” se riferito alla musica proposta dai gruppi sopra citati, poiché mentre leggono hanno magari nello stereo un CD fresco fresco dei Machine Head o dei Sepultura che mette a dura prova i Woofer dell'impianto (nonché i timpani delle loro orecchie ;-]), ma chi conosce questo genere da molto tempo non può dimenticare quali furono i precursori e come si trovarono a lottare per proporre una musica rivolta ad una società censorea e puritana come quella in voga in quel periodo; anche se tutt'oggi non molto è cambiato, come dimostrano gli attacchi che media e giornalisti come Carlo Climati perpetrano verso la cosiddetta “musica satanica”…! Ma non intendo certo innescare polemiche o immergermi in sterili diatribe, cosicchè concludo dicendo che da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e sono fioriti una gran quantità di sotto-generi del cosidetto metal, che mantenevano come comun denominatore la passione per i gruppi sopra citati, ma che in ogni caso erano (e sono) assai diversi tra loro. A dire il vero generi come l'AOR (Adult Oriented Rock), il decaduto grunge, il dark o l'industrial crossover non si può certo dire che derivino dal buon vecchio Heavy Metal, o almeno non solo da quello, e di sicuro non sono univoci i fattori che portano alla nascita e allo sviluppo di un particolare genere musicale piuttosto che ad un altro. In effetti le cosidette influenze sono sovente molteplici e una band può p.s. prendere elementi di Heavy Metal alla Accept, di Punk alla Sex Pistol, e di dark alla The Cure per poi rielaborarli alla loro maniera e creare qualcosa di unico. Potrei infatti citarvi generi come il death, il black metal, il doom, il thrash, l'hardcore, l'industrial, il noise hardcore, il power metal, l'avantgarde, il gothic e via dicendo, ma molti gruppi che scoprono di essere “etichettati” in un genere piuttosto che in un altro non di rado protestano e non accettano tali classificazioni, poiché le loro influenze sono molteplici, o perché magari vengono accomunati ad altri gruppi che con loro non c'entrano niente. Ed non credo che abbiano tutti i torti, poiché la musica è per definizione una forma d'arte, che può basarsi su opere passate per generare altra arte, ma che essendo tale rimane fondamentalmente unica. La summa di quanto ho detto è che alla resa dei conti dovremmo coniare un genere diverso per ogni nuovo gruppo (anche se la storia passata ci insegna che plagi e scopiazzamenti non sono certo mancati), ma visto che questo non è possibile, il creare le cosidette etichette di genere è l'unica alternativa che rimane ai giornalisti per far capire (+ o -) di che musica si stà parlando. Anch'io di seguito accomunerò molti gruppi tra loro, ma lo farò solo per farvi capire meglio di cosa stò parlando. Non mi accusatemi quindi di aver definito Punk formazioni come Offspring o Green Day, quando sappiamo benissimo che il movimento originario è morto all'inizio degli anni '80, ma lo farò soltanto perché in effetti i due gruppi sopra menzionati propongono degli arrangiamenti assimilabili a quel genere, e la musica che ne scaturisce è certo più simile a quella dei Dead Kennedys piuttosto che a quella dei Pink Floyd…
Per chi fosse interessato propongo infine la consultazione di riviste come Metal Shock, Metal Hammer, Grind Zone, Flash, Psycho! o Power Zone, dove tali argomenti ricevono lo spazio adeguato, e procedo quindi col proporvi alcuni CD presenti nel Catalogo, basandomi in particolare sulla lista del n°22 di Singolari Singnificati.
Partiamo quindi con gli Unsane, che col loro Occupation Hazard continuano a proporci quel noise/hardcore/punk che ci ha tanto piacevolmente torturato nel precedente Scattered, smothered… Assimilabili a gruppi come BioHazard, Filter, Skinny Puppy, o Voivod, i sopracitati vi faranno saltare dalle sedie in più di un'occasione!Lasciando poi da parte ritorni come quello dei Deep Purple, o il nuovo lavoro dei Soul Asylum, continuo con la trattazione di realtà un po' più sconosciute (in effetti è questo lo scopo di questa sezione). I cari vecchi Pitchshifter hanno finalmente firmato per una major, e con www.pitchshifter dimostrano come i soldi farebbero cambiare anche un motorino monomarcia (capitela vi prego n.d.c.), nel senso che le atmosfere alla Ministry del precedente Infotainment possiamo anche scordarcele, in favore di campionamenti e sampler vari che, pur creando un che di claustrofobico che certo giova al lavoro finale, danno comunque da pensare che l'ascolto di Scorn e ultimi Nine Inch Nails abbia fatto naufragare il gruppo in un che di falso che non mi piace affatto…mah!Passiamo ad altro con gli Slayer: emblematico il titolo del loro nuovo Diabolus in Musica. In effetti si sono accorti che le cover punk di Undisputed Attitude hanno fatto il loro lavoro, e adesso Araya e soci vogliono dimostrarvi che sono pur sempre loro i signori del satanic-thrash, e credo ci riescano appieno, soprattutto grazie ad un suono più corposo del solito. Un po' di originalità in più
non avrebbe certo guastato, e ci si accorge che il combo americano non vuole far altro che riproporre la per altro eccellente formula musicale di Reign in blood e South of heaven. I Fluxus dimostrano invece come in Italia vi siano delle proposte nient'affatto malvagie, che fanno della tecnica e dell'originalità la loro carta vincente. Pura lana vergine vi farà ripensare a quando vennero a suonare dal vivo al Village Voice, riempiendo il palco con addirittura due bassisti e tre chitarristi. Ascoltateli e basta! I Monster Magnet se ne escono invece con un Powertrip che insieme ai Galactic Cowboys, ai Primus e ai Melvins li mantiene ai vertici dell'originalità e dell'ambiguità che da sempre li contraddistingue: un gruppo che si ama o si odia. Cito brevemente gli ormai abbastanza conosciuti Rancid e il loro Life won't wait. Se avessero suonato nel '77 Syd Vicious li avrebbe voluti come gruppo spalla, oggi invece se ne vanno in giro avendo come supporto gli Exploited e i Total Chaos. Forse Green Day e compagnia bella dovrebbero ascoltare con più attenzione dischi come questo. Che dire invece degli Emperor? Il circolo ha acquistato Wrath of the Tyrant che precede Anthems of Welkins at dusk nella discografia del gruppo. La proposta musicale è senza mezze misure: black-metal di stampo norvegese con tanto di face-painting e borchie sui bracci. Il batterista è veramente un mostro con la doppia gran cassa, mentre le tastiere sollevano il gruppo dall'anonimato e lo proiettano verso il successo che ha contraddistinto il sopracitato ultimo lavoro in studio. Molto interessante anche il ritorno dei Thrashers Anthrax. Dalla Bay Area arriva il loro Volume 8: The threat is real, e si vede come il periodo buio di Sound of White noise e di Persistence of Time sia ormai un lontano ricordo. In effetti già dal precedente Stomp 442 si evinceva la loro voglia di continuare col buon vecchio thrash. Naturalmente condito da una produzione di tutto rispetto, come si addice al giorno d'oggi: da avere. Ancora più estremi i Fear Factory, che rilasciano il nuovo lavoro intitolato Obsolete. Molti di voi avranno probabilmente ascoltato Remanufacture, album che ha fatto perdere molti fan affezionati al sound di Demanufacture e all'EP Fear is the mind killer, facendogliene guadagnare di nuovi nel settore industrial hardcore. Comunque sia Dino Cazares & Co. Hanno deciso che l'esperimento dovesse ritenersi concluso, e con Obsolete ritornano ad un industrial death di stampo ultra metal assimilabile al capolavoro Demanufacture, che comunque rimane irraggiungibile (ma avranno leticato coi Prodigy oi Ramstein? N.d.c.). I Korn da parte loro sfornano un Follow the Leaders che rischia di macchiarsi di pretenzionismo. Ma i Korn possono tutto e lo sanno, e chi ha amato Life is peachy e l'omonimo debutto non rimarrà deluso da questo CD (Una curiosità
: per chi di voi volesse sapere da dove deriva il monicker del gruppo può tranquillamente scrivermi, perché in questa sede non mi è lecito rispondere, pena una più che giustificata censura n.d.c.). Sconosciuta ai più sarà invece la one man band di Rob Zombie. In realtà si tratta di un gruppo a tutti gli effetti, capitanato dall'ex singer dei defunti (ma sarà vero?) White Zombie. Una copertina allucinante e una musica che fa il verso ai Marylin Manson modello primi-album sono tutto quello che si estrapola da Hellbilly Deluxe. In ogni caso una prova di valore per il futuro sceggiatore del Corvo pt.3. Capolavoro assoluto è invece Fireworks degli Angra. Per chi conosce questo gruppo, e lo ha magari visto dal vivo al Gods of Metal del '97 non c'è bisogno di presentazioni. Fireworks è il naturale successore di Holy Land e Angels Cry. Prodotto deliberatamente tutto in analogico, fa capire come il classic metal di Helloween, Gamma Ray, o Stratovarius possa essere portato oltre da un cantante/maestro d'orchestra come Andrè Matos, prossimo compositore di colonne sonore di Film stranieri! “Musica divina”, disse a suo tempo un esperto giornalista del settore. Da ascoltare comunque anche l'eccezionale precedente Holy Land. Le Hole di Celebrity Skin le avrete sicuramente sentite alla radio o viste a MTV, quindi proseguo oltre con i Paradise Lost, che con Reflection ci mostrano un'anima ancora più dark del precedente Draconian Times, e comunque sempre più lontani dal gothic metal di albums come Icon (Ascoltatelo e scoprite la canzone inserita in una vecchia pubblicità della Clarion con un cavernicolo al volante di un'auto n.d.t.). La proposta non è male, del resto i componenti del gruppo si intendono ormai alla perfezione, ma…non cambiano un po' troppo spesso? Anche i Maryin Manson sono ormai diventati famosi (meritatamente, almeno per una volta), quindi concludo questo articolo, che rischia di diventare un po' troppo prolisso, e chiudo con tre proposte di indubbio valore:Bruce Dickinson, con The chemical Wedding, ci mostra come la classe di un singer del suo calibro si veda anche ora che non fa più parte dei celeberrimi Iron Maiden, che dovrebbero arrossire di vergogna se si paragonasse il loro ultimo, pur accettabile lavoro Virtual XI, a questo album di Bruce! Ascoltate per la cronaca anche il precedente Accidenth of Birth e l'altisonante ma valido Skunkworks. La new-sensation Hammerfall continua a fare proseliti con Legacy of Kings, successore di Glory to the brave. Defenders unitevi, il sacro metallo vi chiama ancora a raccolta! Degli Elegy parleremo in un speriamo successivo appuntamento, così come dei Sepultura, dei Crowbar, degli Elend, dei Sentenced e dei My Dying Bride, e chiudiamo degnamente con l'ennesimo capolavoro degli italianissimi Rhapsody: Symphony of enchanted lands!!! Per chi non avesse ascoltato l'eccezionale debutto Legendary Tales, con questo album prodotto all'estero e ricercatissimo in Giappone e in Germania, capirà perché questo gruppo viene considerato, insieme ai Labyrinth, il più importante progetto italiano in ambito Epic/Symphonic metal.
Beh, adesso mi rendo conto di essermi dilungato forse più del dovuto, senza magari essere stato chiaro come volevo, ma le cose che ci sono da dire in merito ad un genere tanto bistrattato e all'antitesi delle mode come il Metal, sono veramente molte. Spero in ogni caso di avervi fatto notare molte uscite che altrimenti sarebbero passate in secondo piano, e, come disse il Poliziotto arrestando una tossicodipendente :”anche questa è fatta!”

Alessio Ceccherini socio n°486

P.S. Probabilmente sarò stato un po' confuso in questo primo appuntamento, ma se questo articolo avrà procurato qualche interesse in voi allora vedrò di farlo diventare un appuntamento fisso (sempre che il “Boss” Del Toro me lo permetta…)
P.P.S. Per commenti, sviste, offese, sfondoni, consigli e magari anche qualche esile complimento scrivetemi a Tatanka@anvi.it


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