Esile, bellissima, ma sexy. Una cascata di riccioli ribelli sul volto sbarazzino.
Uno sguardo allegro e irrispettoso. E in scena è una specie di trottola:
ne sanno qualcosa i cameraman della Rai, che durante il festival di Sanremo
non riuscivano mai a riprenderla. Saltava di qua e di là sul palco,
scivolando puntualmente fuori inquadratura, con un sorrisetto malizioso sulle
labbra. E divertita all'idea che il boss Baudo non sapesse minimamente le
parole audacissime della canzone in programma. Insomma, una vera peste. Sì,
perché Alanis Morrisette, ventiduenne, cantautrice di Ottawa, Canada,
già "stella" negli USA, per nulla intimorita dall'esordio
nel tempio della canzone italiana, a Sanremo ha sfoderato la grinta e l'aggressività
che ne stanno facendo anche qui uno dei nuovi idoli adolescenziali. Dieci
milioni di copie vendute del primo album "Jagged little pill", prodotto
da Madonna. La quale, davanti a tanta grazia di risultato, ha abbozzato: "Alanis
è bravissima e lo dico soltanto perché corre nella mia scuderia".
Anche perché un paragone con Miss Ciccone sarebbe improponibile. Per
Madonna, infatti, valgono le regole della pop music: motivetti semplici, suggestioni
patinate e una filosofia spicciola, ispirata a un femminismo buono per tutte
le stagioni. La Morrisette, invece, è più figlia di una ribelle
Doc come Patti Smith, "divina" del rock più poetico e arrabbiato
fra i '70 e gli '80, ora in procinto di tornare sulle scene, Alanis è
umorale, beatamente erotica, depressa ed eccitata come milioni di coetanee.
Sa che la vita è un percorso difficile e non perde tempo: lo scrive
e lo canta. Ha una voce particolare: adolescenziale, ma anche allusiva e sensuale.
Dal vivo la sfodera come un martello. E lo fa bene, vasto che ha strappato
quattro Grammy a una folta concorrenza. Osannata, perciò dai giovanissimi
che si riconoscono nelle sue ballate, a cominciare dalla scandalosa "You
oughta know" in cui Alanis chiede all'ex se la sua nuova partner la eguaglia
in prestazioni erotiche. Un'infanzia trascorsa in giro per il mondo, una timidezza
da brutto anatroccolo, la Morrisette ha trovato nel rock la risposta più
semplice alle sue angosce: mi racconto, canto, dunque esisto.
(Renato Tortarolo da Max)
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