floppy, vinile e latte in polvere

Chi avesse viaggiato un po’ in Tailandia o in Cina o in lndia, da quelle parti insomma, si sarà accorto che quasi tutte le bibite che nella loro ricetta origi­nale contenevano latte, adesso vengono preparate con latte in polvere o condensato. Perfino nel paesello di campagna dove la mucca ce l’hanno li, se gli chiedi un té ti ci sgocciolano quel pisciolo cremoso che cade da una latta con due buchi,poche gocce del magico ingrediente ed il té al latte è pronto.

Purtroppo anche i bambini piccoli spesso vengono nutriti con quei surrogati e il loro fisico non crescerà poi tanto sano e forte.
Il modo con cui questi prodotti hanno invaso ogni dove è di per se semplice e diabolico allo stesso tempo.
Arrivano sotto forma di aiuti GRATIS del ricco cugino occidentale e un goccio oggi e un goccio domani la CATENA DEL LATTE FRESCO, quella che aveva funzionato per millenni, si rompe e tutti scoprono che il latte in polvere è comodo, sano ed è perfino gratis...ma per quanto ancora? Infatti dopo qualche tempo il latte in polvere lo dovranno tutti pagare anche perché non c’è altra scelta.
Ma sopra le etichette di quei prodotti campeggiano sempre i soliti pochi nomi di quelli che gestiscono le risorse alirnentari di tutto il globo. Ormai la conquista, la colonizzazione non avviene più a colpi di spada o di lancia ma con l’invasione economica cioé assoggettando le popolazioni con la diffusione di prodotti di beni di consumo.
E’cosa di pochi giorni fa che un signore americano, il fondatore e proprietario della Microsoft cioè la casa Software più importante del mondo,quest’uomo appunto in quanto il più ricco del pianeta ha potuto acquistare il Codice Hammer cioé un manoscritto di Leonardo,sempllcemente alzando il telefono e battendo ogni altra offerta per accaparrarsi quel pezzo di storia.
Non ha dovuto armare enormi truppe e venire personalmente in Italia a prenderselo come fece Napoleone per portarsi in Francia la Gioconda ,opera ancor più nota del Maestro Da Vinci.
E questo ci introduce al nuovo tema, cioé quello del ‘Pane del Futuro” sarebbe a dire:LE INFORMAZIONI; quella merce inconsistente che circola princi­palmente nel mondo ricco,quello che ha da tempo superato il problema del blcchiere di latte quotidiano.
Tutto passa vicino e viene influenzato dalle nuove tecniche (se Leonardo potesse vedere...) quindi “Controllare"
questo mercato significa un enorme potere sulla vita di tutti i cittadini che quotidianamente prendono il treno, guardano la TV e fanno i loro piccoli o grandi acquisti nei negozi.
Anche in questo caso il mercato nella sua voce OFFERTA è stato molto generoso e con uno stile simile a quello della Nestlè che va a regalare il suo latte in Asia anche il software ci è stato offerto più o meno gratis per anni attraverso mille canali e poi dietro i lacrimoni di gente destinata a pilotare questo pianeta come fosse un Videogame, questa gente ha ottenuto che i politici introducessero norme e regole che impongano un dazio sull’uso di conoscenze scientifiche applicate e che chiunque voglia usare quelle conoscenze debba mandare un suo obolo oltre oceano a quel signore che per una complessa legge di mercato ne possiede i diritti di sfruttamento.
E’ un vero peccato che non possano fare lo stesso quando dobbiamo calcolare una radice quadrata o un coseno.
Voglio dire che va benissimo se appli­cando una formula matematica scopri che il risultato è »quello« ma non vedo perché se un domani qualcuno voglia fare lo stesso calcolo debba chiedere il permesso a quello che lo aveva fatto prima e poi debba pure pagare per ripeterlo .
E così come avviene nell’agricoltura dove qualcuno produce ed altri vendono..., anche nel mondo delle idee alcuni producono ed altri....Conquistano.
Quindi noi, sebbene nati e vissuti in una parte del pianeta dove preoccuparsi di come saziare la fame non è la preoccupazione dei più, abbiamo anche noi le nostre esigenze,anzi molte di più di chi "solo" ha fame e anche loro rappresentano i fili con cui il “Conquistatore Ideale’ ci assoggetta come in una colonia.
Certamente ho esagerato ma come faccio a spiegarvi che un dischetto di plastica con un velo di alluminio bucherellato fitto fitto, non può costare trentacinquemila lire cioé costringere la maggior parte di noi a lavorare per oltre 2 ore per possederlo!
D’accordo, il Vinile era troppo fragile e rumoroso ma adesso che per darci la musica o quant'altro di digitale... non (gli) costa più di tanto (mille o duemila lire al massimo) le altre 33 mila chi le prende? E anche a voler essere generosi con chi ha passato una vita sopra uno strumento musicale, non è certo lui che si prende le altre 33 mila dato che è risaputo che non gli danno più del 6% (ma di 20.000 cioè prima che venga dato in pasto alla distribuzione).
Quindi io ho cercato di fare una passeggiata ideale sia in luoghi terreni che in altri più metafisici come sono la musica o le nuove zone della fantasia dette “virtuali” cercando di farlo con la consapevolezza che tutti debbono giustamente essere retribuiti per il lavoro che danno agli altri ma non si capisce bene perché alcune persone abbiano un potere così sproporzionato ai loro intenti che sono solo l’arricchimento e il controllo delle altrui vite.
La -CONOSCENZA- in qualunque forma e di qualunque tipo non dovrebbe essere strumento di controllo di un uomo sull’altro.
E anche il suo scambio economico dovrebbe seguire regole di mercato più flessibili..
Anche le proteste degli studenti che si oppongono al tentativo di mercificazione  della cultura e del suo insegnamento scolastico non sono altro che un sintomo di ideali traditi, di principi violati. Una società davvero democratica dovrebbe salvaguardare queste ricchezze ideali e non portarle al mercato come merce di scambio perché cosi facendo altro non è che figlia di un vento che soffia da un tempo infinito portando con sè guerre ed ingiustizie tra i popoli.
 
 
 
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